La Tanzania, famosa per le sue meraviglie naturali e per il
ricco patrimonio culturale delle popolazioni che vi abitano, nasconde altri
tesori nascosti e poco conosciuti, di cui fanno parte preziosi e ancora poco
visitati siti archeologici, che spesso trovano la loro cornice in luoghi
meravigliosi e ancora incontaminati. Si tratta di reperti molto vari, che
spaziano dai fossili di ominidi alle pitture rupestri, dai resti di antiche
città ai rudimentali utensili utilizzati dagli antenati dell’uomo. Queste
importanti aree di interesse storico, spesso dimenticate o visitate in modo
superficiale negli itinerari più classici alla scoperta della Tanzania,
meriterebbero invece una maggiore attenzione, non solo per la ricchezza storico-culturale
che contengono, ma anche per i meravigliose contesti naturali in cui sono sono
inseriti.
Di seguito potete scoprire alcuni dei più importanti siti
archeologici della Tanzania e avere qualche suggerimento utile su come
inserirli nel modo migliore nel vostro itinerario di viaggio.
GOLA DI OLDUVAI: si
tratta probabilmente del sito archeologico più conosciuto della Tanzania e
dell’intera Africa Orientale ed è spesso meta di una visita veloce lungo la strada che collega Ngorongoro e Serengeti. Qui, nella
famosa Rift Valley, all’interno di una cornice formata da un avvallamento lungo
40 km e chiuso da pareti ripide, sono stati trovati fossili ed utensili di
pietra databili in epoche diverse, a partire da alcuni antichissimi usati dagli
ominidi 2 milioni di anni fa, fino a quelli rinvenuti negli strati più alti
della parete che risalgono invece a 15000 anni fa. Gli studi in quest’area,
incominciati da Mary e Louis Leakey, sono basati sulla tecnica della datazione
radiometrica e sono tutt’ora in corso. Il nome “Olduvai” deriva dalla parola della
lingua Masai “Oldupai” che significa "sisal" e rimanda ai numerosi alberi di
questo tipo, che insieme alle acacie sono gli unici che crescono in quest’area
semi-desertica.
LAETOLI: Laetoli è
un sito archeologico unico ed affascinante situato nel nord della Tanzania a
circa 45 km a sud di Olduvai. Qui, su un pavimento di cenere vulcanica
indurita, sono stati rinvenuti i fossili delle impronte dei piedi di alcuni ominidi
in eccazionale stato di conservazione. Questi reperti, scoperti da Mary Leakey
nel 1976, sono risultati estremamente
utili per approfondire gli studi su questi antenati dell’uomo. Accanto a queste
orme sono state trovate anche le tracce lasciate da alcuni animali e dalle
goccie della pioggia che, intervenuta successivamente ad un’eruzione vulcanica,
ha permesso la cementazione e quindi la conservazione di queste orme.
SITO DI ARTE
RUPESTRE DI KOLO-KONDOA: vicino a Kondoa, a circa 9 km di distanza dalla strada
che collega questa cittadina ad Arusha, si trova questo incantevole sito
archeologico, che viene raramente visitato dai turisti che viaggiano in
Tanzania. Qui, all’interno di alcune grotte scavate all’interno di una collina,
si possono ammirare una serie di pitture rupestri che risalgono a 1500 anni fa
e che raffigurano uomini, animali e scene di caccia.
KAOLE: se
durante la vostra avventura in Tanzania prevedete di fermarvi uno o più giorni
a Dar Es Salaam, una visita a Bagamoyo e alle rovine di Kaole rappresenta una
meta assolutamente imperdibile. Qui, lungo la costa dell’Oceano Indiano, potete
trovare i resti di una fiorente città shirazi fondata nel XIII secolo e poi
abbandonata dopo un lento declino trecento anni più tardi. Con il tempo, a
causa dell’umidità, dell’incuria e dell’avanzare della foresta di mangrovie,
gli edifici sono via via andati distrutti, ma sono ancora visibili i resti di
due moschee (di cui una risulta essere quella più antica mai costruita in
Tanzania) e di una trentina di tombe.
ISIMILA STONE AGE
SITE: in quest’area vicino alla frizzante città di Iringa sono
stati ritrovati diversi utensili utilizzati dall’homo erectus e dall’homo
habilis che risalgono a circa 60-70,000 anni fa. Oltre a questi reperti di
interesse storico, la vera perla di questo sito è l’ambiente assolutamente
scenografico in cui si trova questo sito archeologico che è caratterizzato dal
fenomeno geologico della “cattedrale di tufo”, che consiste in una colata
lavica che compatta il calcare e che preserva alcune parti di terreno dalla
successiva erosione. Per questo motivo nella gola di Isimila sono presenti delle colonne
di terra alte più di 10 metri che caratterizzano il paesaggio circostante,
donandogli un’atmosfera unica ed affascinante.
CONSIGLI DI
VIAGGIO: la Gola di Olduvai, Laetoli e le pitture rupestri di
Kolo-Kondoa possono essere visitate durante il vostro viaggio alla scoperta dei
Parchi del Nord, mentre Kaole ed Isimila possono far parte della vostra
avventura nel sud del paese.
Per scoprire alcune mete ancora poco consciute della Tanzania potete visitare questa pagina del nostro sito (in inglese) http://www.pakaadventures.com/travelguide-tanzania/places-to-see oppure contattarci via email e saremo
felici di costruire con voi un itinerario personalizzato.
Nessun commento:
Posta un commento