lunedì 7 ottobre 2013

Viaggi ed Itinerari Fuori dalle Solite Rotte: I Siti Archeologici della Tanzania


La Tanzania, famosa per le sue meraviglie naturali e per il ricco patrimonio culturale delle popolazioni che vi abitano, nasconde altri tesori nascosti e poco conosciuti, di cui fanno parte preziosi e ancora poco visitati siti archeologici, che spesso trovano la loro cornice in luoghi meravigliosi e ancora incontaminati. Si tratta di reperti molto vari, che spaziano dai fossili di ominidi alle pitture rupestri, dai resti di antiche città ai rudimentali utensili utilizzati dagli antenati dell’uomo. Queste importanti aree di interesse storico, spesso dimenticate o visitate in modo superficiale negli itinerari più classici alla scoperta della Tanzania, meriterebbero invece una maggiore attenzione, non solo per la ricchezza storico-culturale che contengono, ma anche per i meravigliose contesti naturali in cui sono sono inseriti. 
 
Di seguito potete scoprire alcuni dei più importanti siti archeologici della Tanzania e avere qualche suggerimento utile su come inserirli nel modo migliore nel vostro itinerario di viaggio.

GOLA DI OLDUVAI: si tratta probabilmente del sito archeologico più conosciuto della Tanzania e dell’intera Africa Orientale ed è spesso meta di una visita veloce lungo la strada che collega Ngorongoro e Serengeti. Qui, nella famosa Rift Valley, all’interno di una cornice formata da un avvallamento lungo 40 km e chiuso da pareti ripide, sono stati trovati fossili ed utensili di pietra databili in epoche diverse, a partire da alcuni antichissimi usati dagli ominidi 2 milioni di anni fa, fino a quelli rinvenuti negli strati più alti della parete che risalgono invece a 15000 anni fa. Gli studi in quest’area, incominciati da Mary e Louis Leakey, sono basati sulla tecnica della datazione radiometrica e sono tutt’ora in corso. Il nome “Olduvai” deriva dalla parola della lingua Masai “Oldupai” che significa "sisal" e rimanda ai numerosi alberi di questo tipo, che insieme alle acacie sono gli unici che crescono in quest’area semi-desertica. 


LAETOLI: Laetoli è un sito archeologico unico ed affascinante situato nel nord della Tanzania a circa 45 km a sud di Olduvai. Qui, su un pavimento di cenere vulcanica indurita, sono stati rinvenuti i fossili delle impronte dei piedi di alcuni ominidi in eccazionale stato di conservazione. Questi reperti, scoperti da Mary Leakey nel 1976, sono  risultati estremamente utili per approfondire gli studi su questi antenati dell’uomo. Accanto a queste orme sono state trovate anche le tracce lasciate da alcuni animali e dalle goccie della pioggia che, intervenuta successivamente ad un’eruzione vulcanica, ha permesso la cementazione e quindi la conservazione di queste orme. 

SITO DI ARTE RUPESTRE DI KOLO-KONDOA: vicino a Kondoa, a circa 9 km di distanza dalla strada che collega questa cittadina ad Arusha, si trova questo incantevole sito archeologico, che viene raramente visitato dai turisti che viaggiano in Tanzania. Qui, all’interno di alcune grotte scavate all’interno di una collina, si possono ammirare una serie di pitture rupestri che risalgono a 1500 anni fa e che raffigurano uomini, animali e scene di caccia.

KAOLE: se durante la vostra avventura in Tanzania prevedete di fermarvi uno o più giorni a Dar Es Salaam, una visita a Bagamoyo e alle rovine di Kaole rappresenta una meta assolutamente imperdibile. Qui, lungo la costa dell’Oceano Indiano, potete trovare i resti di una fiorente città shirazi fondata nel XIII secolo e poi abbandonata dopo un lento declino trecento anni più tardi. Con il tempo, a causa dell’umidità, dell’incuria e dell’avanzare della foresta di mangrovie, gli edifici sono via via andati distrutti, ma sono ancora visibili i resti di due moschee (di cui una risulta essere quella più antica mai costruita in Tanzania) e di una trentina di tombe. 

ISIMILA STONE AGE SITE: in quest’area vicino alla frizzante città di Iringa sono stati ritrovati diversi utensili utilizzati dall’homo erectus e dall’homo habilis che risalgono a circa 60-70,000 anni fa. Oltre a questi reperti di interesse storico, la vera perla di questo sito è l’ambiente assolutamente scenografico in cui si trova questo sito archeologico che è caratterizzato dal fenomeno geologico della “cattedrale di tufo”, che consiste in una colata lavica che compatta il calcare e che preserva alcune parti di terreno dalla successiva erosione. Per questo motivo nella gola di Isimila sono presenti delle colonne di terra alte più di 10 metri che caratterizzano il paesaggio circostante, donandogli un’atmosfera unica ed affascinante. 

CONSIGLI DI VIAGGIO: la Gola di Olduvai, Laetoli e le pitture rupestri di Kolo-Kondoa possono essere visitate durante il vostro viaggio alla scoperta dei Parchi del Nord, mentre Kaole ed Isimila possono far parte della vostra avventura nel sud del paese. 

Per scoprire alcune mete ancora poco consciute della Tanzania potete visitare questa pagina del nostro sito (in inglese) http://www.pakaadventures.com/travelguide-tanzania/places-to-see oppure contattarci via email e saremo felici di costruire con voi un itinerario personalizzato.

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